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Alla scoperta dei tesori della Chiesa di Santa Maria Maddalena

La chiesa di Santa Maria Maddalena è situata in una posizione a dir poco strategica per i cartai che uscendo dalla porta del piano si recavano al lavorare nelle gualchierie lungo le rive del Giano.

Ed oggi a differenza di allora risulta per i più una chiesa da scoprire.
La storia ci dice che già nel 1326 esisteva una Chiesa gestita dai frati di Santo Spirito di Sassia.
Entrando nella Chiesa sulla destra troviamo l’affresco del Maestro di Campodonico riscoperto dopo il restauro della chiesa del 1838, sulla stessa parete il bassorilievo di Ottaviano Ottaviani del 1888, lì posizionato all’inizio del secolo scorso dopo la demolizione della Chiesa della Madonna della Quercia a seguito dell’ampliamento dello stabilimento centrale delle Cartiere Miliani. Al centro della navata sopra l’altare è posto il quadro di Orazio Lomi Gentileschi (1615) raffigurante Santa Maria Maddalena penitente.
Cose che invece quasi nessuno ha mai visto sono l’ex voto del cartaio miracolato, le lettere di donazione della chiesa da parte del Papa e lo stendardo processionale della Pia università del 1700.
Tutte queste opere hanno bisogno più meno urgentemente di essere restaurate.
La Pia Università DEI cartai, non avendo introiti sufficienti per affrontare il problema ha chiesto aiuto e in parte la Fondazione Carifac e Rotary di Fabriano ma sopratutto la Chemiba tramite il suo Ceo Sig Andre Zenobi, hanno risposto presente alla richiesta di finanziare il restauro delle opere citate.
Siamo partiti con il restauro dell’ex voto da parte della dott.ssa Stefania Zeppieri, esperta e specializzata in restauro di materiale cartaceo che vanta collaborazioni con i più importanti musei nazionali, che ha voluto fortemente lavorare sul ex voto. Lavoro certosino su un supporto molto degradato dal tempo riportato allo splendore originario. Grazie ad un appunto sul verso da parte del Prof. Canavari, siamo certi che il 1599 si la data reale del miracolo. Alle lettere del Papa oltre alla pulizia è stata creata una teca, cosi come all’ex voto, tale da mantenere un microclima ideale per la conservazione futura. Tramite la dott.ssa. Santilli abbiamo avuto la trascrizione delle due lettere; non abbiamo potuta accertare la provenienza della carta su cui le lettere sono state scritte, ma la filigrana ci dice che sono state prodotte nel 1854. Ora queste opere sono in bella mostra sulla navata centrale a disposizione dei visitatori.
In settembre sarà il momento del restauro del Gentileschi. L’opera di restauro è stata affidata alla dott. Federica Buccolini,  che vanta una ventennale esperienza nel restauro di dipinti a olio. Il percorso di restauro del quadro durerà almeno sei mesi, e vedrà dopo un attento esame, anche il ripristino dei ritocchi effettuati 1966 a seguito dei danni subiti dal quadro durante l’alluvione di Firenze. Sarà poi il momento del restauro dello stendardo processionale e poi dell’affresco del Maestro di Campodonico.
Lo scopo è quello di arrivare al 2026 con tutti le opere restaurate e festeggiare i sette secoli dalla fondazione della Pia con tutti i capolavori restaurati.
Va ancora detto che tutto questo sta divenendo possibile grazie alla Chemiba, che ha creduto nel progetto di recupero proposto dal Capitano dell’Arte, Ing. Balsamo, dei capolavori che lo scrigno della Chiesa di Santa Maria Maddalena contiene.

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